PARAPUGLIA, IL PRIMO CENSIMENTO DEGLI IMMIGRATI PUGLIESI DEL III MILLENNIO.

Se l’emigrazione è uguale alla dispersione del seme, allora la Puglia è un preservativo rotto.
Altro che fuga dei cervelli. Qui è in ballo qualcosa di più denso e vitale.
Il residuo bio(socio)logico nato dalla nuova ondata migratoria pugliese costituisce una regione senza identità e confini precisi, frutto di una disseminazione che si chiama - per l’appunto - Parapuglia.

E noi parapugliesi?
Siamo Appulozoi di nuova generazione, vaghiamo per il mondo e non sappiamo d’esistere.
Anche perché nessuno - i media, le istituzioni - sembra accorgersi di questa diaspora di dimensioni epocali.

Parapuglia non risponde a una campanilistica richiesta di identità Taccocentrica. Nessuna nostalgia, nessuna strumentalizzazione. Questo blog vuole solo abbozzare un censimento degli immigrati pugliesi e creare le premesse per una rudimentale analisi sociologica del nuovo esodo pugliese.
Se mai riusciremo a ottenere un risultato significativo, saranno poi altri - persone fisiche e giuridiche - a fare interpretazioni e a trarre conclusioni.

Noi, per adesso, iniziamo a contarci.
Anche perché, finché non ci contiamo, continueremo a non contare nulla.


SPOSTATA NO.69

NOME E COGNOME: Silvia Cassese; DATA DI NASCITA: 20/07/1976; PAESE/CITTÀ PUGLIESE DI PROVENIENZA: Cerignola (FG); ATTUALE DOMICILIO: Milton Keynes (UK); DA QUANTI ANNI TI SEI SPOSTATO: 10; PROFESSIONE: Ingegnere edile; COMMENTI: Ho trascorso l'infanzia ad Ascoli Satriano (FG) poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Cerignola e quando torno in Puglia frequento abitualmente amici di Trinitapoli (FG). Ora vivo in Inghilterra ma la mia base di riferimento rimane Roma dove ho già vissuto e rientrerò tra qualche mese. Da Cerignola manco dal 1997 e non è mia intenzione ritornarci a vivere. Invidio tantissimo chi riesce a costruirsi la vita nella città/paese dove si trova la propria famiglia, ma nonostante i suoi 60.000 abitanti Cerignola mi sta troppo stretta inoltre non ho intenzione, per quanto competenti, di entrare nel giro degli ingegneri del mio paese. Nonostante tutto non riesco a stare lontana da casa per tanto tempo infatti torno spesso, anche ora che vivo in UK e quando vivo a Roma è ancora più semplice rientrare dal momento in cui è a sole 3 ore e mezza da casa. Mi chiedo sempre, per una nostalgica come me, se la scelta di allontanarmi è stata e continua ad essere giusta: mi mancano da morire la famiglia, i miei cani, gatti, amici, "colori e profumi" dei luoghi dove sono cresciuta, lo dimostra il fatto che non riesco a starne lontana per più di un mese. Fino a quando riuscirò a fare la pendolare destinazione Puglia?