PARAPUGLIA, IL PRIMO CENSIMENTO DEGLI IMMIGRATI PUGLIESI DEL III MILLENNIO.

Se l’emigrazione è uguale alla dispersione del seme, allora la Puglia è un preservativo rotto.
Altro che fuga dei cervelli. Qui è in ballo qualcosa di più denso e vitale.
Il residuo bio(socio)logico nato dalla nuova ondata migratoria pugliese costituisce una regione senza identità e confini precisi, frutto di una disseminazione che si chiama - per l’appunto - Parapuglia.

E noi parapugliesi?
Siamo Appulozoi di nuova generazione, vaghiamo per il mondo e non sappiamo d’esistere.
Anche perché nessuno - i media, le istituzioni - sembra accorgersi di questa diaspora di dimensioni epocali.

Parapuglia non risponde a una campanilistica richiesta di identità Taccocentrica. Nessuna nostalgia, nessuna strumentalizzazione. Questo blog vuole solo abbozzare un censimento degli immigrati pugliesi e creare le premesse per una rudimentale analisi sociologica del nuovo esodo pugliese.
Se mai riusciremo a ottenere un risultato significativo, saranno poi altri - persone fisiche e giuridiche - a fare interpretazioni e a trarre conclusioni.

Noi, per adesso, iniziamo a contarci.
Anche perché, finché non ci contiamo, continueremo a non contare nulla.


SPOSTATO NO.72

NOME E COGNOME: Antonio Pinto DATA DI NASCITA: 18/09/1974 PAESE/CITTÀ PUGLIESE DI PROVENIENZA: Laterza ATTUALE DOMICILIO: Guastalla (RE) DA QUANTI ANNI TI SEI SPOSTATO: 14 anni PROFESSIONE: Progettista Meccanico COMMENTI: Ottima iniziativa, come tanti ammetto che non mi dispiacerebbe ritornare in Puglia (ma con un degno lavoro) ma devo anche ammettere che mi piacerebbe ancor di più ritornare in Toscana, dove ho studiato e mi sono laureato. Qualora dovessi abbandonarla spero di non diventare nostalgico anche dell'Emilia e (soprattutto) della gente emiliana. Concludo dicendo che è facile (e per certi versi giusto) dare colpa ai politici della nostra condizione di 'divelti' ma non credo sia di minor importanza lo scarso (ammesso che esista) senso civico e la atavica rassegnazione cosmica dei pugliesi e dei meridionali in genere (me compreso, ovviamente).p.s.: non parliamo della situazione di tantissimi siciliani e calabresi, nelle loro regioni d'origine sono messi talmente male che noi a loro confronto siamo quasi miracolati!